La chiesa di Sant’Angelo de Pulegia, appartenente in spiritualibus al vicariato di Poggio Bustone, fin dal medioevo si costituì in associazione con simili intenti amministrativi ed economici insieme a Cocoione, più tardi diruto, e Rivo d’Utri, dotate di case/bastione e possenti edifici castellari di vedetta antistanti verso la piana reatina.
Dal 1605 fino al 1927, quando la Provincia di Rieti fu costituita, i due paesi si associarono con il Monte frumentario, che i documenti indicano Monte vecchio e Monte nuovo. Anche la chiesa parrocchiale del castello di Rivo d’Utri s’intitolò a Sant’Angelo, riedificata solo nel 1775 dopo le gravi conseguenze dei terremoti che imperversarono dal 14 gennaio 1703 fino alla fine dell’anno.
Secondo la Visita Apostolica della chiesa di Sant’Angelo di Apoleggia risultava ancora templi fabrica inornata, così da pavimentare i mattoni, intonacare le pareti, riattare le tegole, abbellire l’altare depicta inagine SS.mi D.N. ac S. Angeli. I pii abitanti portarono a compimento la fabbrica della chiesa di Sant’Angelo alla fine del 1680.
La tela dedicata a San Michele Arcangelo fu però trafugata nel dopoguerra, quando i terremoti del 1947 e 1949 misero a dura prova il territorio di Apoleggia e Rivodutri.
Nel 2010, il vescovo monsignor Delio Lucarelli incaricò un giovane, promettente artista affinché fosse restituita l‘immagine dell’arcangelo alla chiesa dell’Apoleggia: si tratta di Angelo Ruggeri, diplomato presso la Scuola della Medaglia della Zecca di Stato, che ha realizzato la scena della lotta impari tra San Michele e Satana, nella limpida campagna della piana reatina.
A cura di Ileana Tozzi