Sergio Solmi, nacque in via Pennina a Rieti, il 16 dicembre 1899, da Edmondo, professore di storia e filosofia, insegnante al Liceo Ginnasio “Terenzio Varrone, e da Clelia Lolli.
Poeta e saggista, Sergio Solmi, all’età di otto anni si trasferì a Torino dove compì gli studi liceali nel 1923 laureandosi in legge e lavorando successivamente, come avvocato e consulente giuridico nella Banca Commerciale Italiana.
Fondò con G. Debenedetti e M. Gromo la rivista «Primo tempo», collaborando anche al «Baretti».
Si stabilì poi a Milano e durante la II guerra mondiale militò nella resistenza partecipando attivamente come partigiano con il nome di Mario Rossetti. Il 2 gennaio 1945 venne arrestato e rinchiuso nel carcere di San Vittore, e da questa esperienza nacque “Aprile a San Vittore”, una delle espressioni più intense della poesia partigiana.
Iniziò a collaborare alla rivista “La Rivoluzione Liberale” fondata da Piero Gobetti. Nel dopoguerra fu direttore, a Milano, de “La Rassegna d’Italia”, rivista letteraria fondata da Francesco Flora e collaboratore di diverse pubblicazioni periodiche.
Nel 1948 vinse, per la poesia, il Premio Saint Vincent e nel 1949 il premio Montparnasse. Per due volte vinse il premio Viareggio per la saggistica (nel 1963 con Saggi e note sulla letteratura italiana del ’900 e nel 1976 con La luna di Laforgue e altri scritti di letteratura francese). Nel 1968 divenne socio dell’Accademia dei Lincei, la più antica accademia scientifica del mondo, fondata nel 1603 da Federico Cesi.
Morì a Milano il 7 ottobre 1981, a meno di un mese dalla scomparsa di Eugenio Montale.
Numerosi i suoi libri conservati nella Biblioteca Paroniana.