Ferrovia del Centro Italia, Abruzzo – Umbria – Lazio
Quasi a rappresentare la cintura del nostro Paese, la Ferrovia del Centro Italia si snoda tra Abruzzo, Umbria e Lazio. Percorrendo oltre 163 chilometri, da Sulmona giunge a Terni passando per L’Aquila e Rieti. Il suo punto più alto si trova in corrispondenza della Sella di Corno (989 metri s.l.m.) ed è anche quello con maggior pendenza dell’intera rete ferroviaria a scartamento ridotto. Inaugurata il 28 ottobre 1883, nei suoi quasi 140 anni di vita la ferrovia è stata essenziale per gli spostamenti dei pendolari, anche se nella seconda metà del Novecento, con lo sviluppo del trasporto su strada, ha perso la sua funzione di struttura strategica nei viaggi interregionali. Negli ultimi anni è stata riscoperta, grazie alla diffusione di un turismo lento legato agli antichi mezzi di trasporto e ai borghi che collega.
In questo senso, anche i diversissimi e scenografici paesaggi che attraversa hanno molto influito sul suo rilancio: la Valle Peligna fino alle strette gole di San Venanzio (Abruzzo), la via Salaria costruita dai romani più di duemila anni fa, i campanili medievali che svettano sulla città di Rieti. E ancora, è possibile sostare a Contigliano per visitare la Chiesa Collegiata, a Greccio dove San Francesco nella notte di Natale del 1223 diede inizio alla tradizione del presepe, oppure alla Cascata delle Marmore, la più alta cascata artificiale d’Europa con i suoi 165 metri di altezza. Per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di conservazione e cura di questa antica infrastruttura che ha un grande potenziale nell’ambito del turismo ferroviario, il comitato “Ferrovia del Centro Italia” si è attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, coinvolgendo il Rotary Club di Rieti e l’Associazione Riattivati Rieti, già impegnata a far conoscere i treni storici.
Chiesa della Fondazione Gregorio Antonelli, Terracina (LT)
La chiesa dell’Istituto Gregorio Antonelli di Terracina, attestata già nel Settecento, fa parte dal 1887 dell’orfanotrofio – oggi casa-famiglia – fondato in quell’anno dal conte Agostino Antonelli in memoria del padre Gregorio e da allora affidato alla Congregazione delle Suore della Carità “per provvedere gratuitamente al ricovero, mantenimento, educazione morale e fisica e alla istruzione delle fanciulle orfane terracinesi delle più umili condizioni”. L’edificio di culto, legato alla devozione popolare per un’immagine settecentesca del Salvatore in veste di Gesù Bambino e molto caro ai terracinesi, venne ampliato e decorato nel 1913. La chiesa viene riproposta al censimento del FAI 2022, dopo il successo della raccolta voti in occasione dell’edizione 2020, perché necessita di urgenti interventi conservativi.
Paese di Civita di Bagnoregio, Bagnoregio (VT)
Fondato dagli Etruschi 2.500 anni fa, divenne un fiorente centro commerciale per via della sua posizione strategica tra il fiume Tevere e il lago di Bolsena. Luogo di grande fascino grazie anche ai suoi molti edifici medievali, rischia oggi di scomparire a causa dell’inarrestabile erosione della collina e della vallata circostante, che ha dato origine a un paesaggio suggestivo caratterizzato dai calanchi. Detta “La città che muore”, è abitata da una decina di persone ed è raggiungibile soltanto attraverso un ponte pedonale costruito nel 1965. Il Paesaggio culturale di Civita di Bagnoregio è stato scelto nel 2021 dall’Italia come candidato a Patrimonio dell’Umanità UNESCO, ma al momento la candidatura è congelata per questioni legate alla guerra in corso in Ucraina. Chi promuove la raccolta voti per questo “Luogo del Cuore” vuole farne conoscere e promuoverne gli aspetti peculiari dal valore fortemente identitario.
Il paese di Civita di Bagnoregio rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Monte Acuziano, Fara in Sabina (RI)
Questa altura, la prima della catena dei Monti Elci, si trova antistante il Monte Buzio, dove sorge l’abitato di Fara in Sabina ed è più solitamente indicata come Monte San Martino. Qui si trovano numerosi resti dell’età del bronzo, mura di una costruzione di epoca romana e numerosi insediamenti legati all’abbazia benedettina di Farfa: la Chiesa di Santa Maria Nuova (XI-XII secolo) sulla cima del monte, a circa 500 metri di quota, tentativo mai portato a termine di costruire “un’altra Farfa” in un luogo più difendibile, l’oratorio di San Martino, con annesso complesso eremitico, che probabilmente è coevo alla fondazione della prima abbazia (VI-VII secolo) oltre a una serie di romitori sparsi in tutto il monte. L’Acuziano è uno dei luoghi più suggestivi della Sabina e anche uno dei meno conosciuti. Per salvare i tesori nascosti di questo territorio, che nell’agosto 2021 subì un terribile incendio che ne distrusse l’ecosistema infliggendo danni – seppur limitati – anche ai manufatti dell’uomo, si è attivato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 il comitato “Per la rinascita del Monte Acuziano”.
Casa del Combattente, Latina
Sorta nel 1932 con la nascita della città di Littoria – l’attuale Latina – la Casa del Combattente ha da sempre ospitato Associazioni Combattentistiche e d’Arma istituite in seguito agli avvenimenti della Grande Guerra: tra queste l’Associazione Madri e Vedove dei Caduti in Guerra e l’Associazione Nazionale Combattenti – Mutilati di Guerra. L’edificio, dal classico aspetto tipico dell’architettura anni Trenta, fu realizzato su progetto dell’architetto Oriolo Frezzotti, che stava già elaborando il piano urbanistico della città. La facciata principale e le due laterali sono arricchite da quattro tondi in altorilievo attribuiti allo scultore vicentino Egisto Caldana, che allegoricamente rappresentano le vicende della Prima Guerra Mondiale. All’interno, una grande lastra marmorea su una parete riporta il “Bollettino della Vittoria” emesso il 4 novembre 1918 dal Generale Diaz, dopo la firma dell’armistizio che poneva fine al conflitto mondiale. Il Gruppo di Latina dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI) è promotore della raccolta voti durante il censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con lo scopo di continuare a tutelare e far conoscere la storia di questo edificio storico di Latina.
Passo Genovese e borgo Sabotino, Latina
Nel 1918 il Genio Civile di Roma concluse gli studi per la bonifica idraulica integrale dell’Agro Pontino. Oltre ai lavori di bonifica vera e propria furono anche avviate tutte le attività che dovevano creare le condizioni e le infrastrutture indispensabili per rendere l’Agro abitabile. Furono creati centri che si sarebbero poi sviluppati in maniera autonoma, a essi furono assegnati nuovi nomi, delle località della Prima Guerra Mondiale. Questa sorte toccò anche a Borgo Sabotino che, in precedenza, si chiamava Passo Genovese. Prima della bonifica, la zona era infatti sotto lo Stato Pontificio, governato dal 1775 al 1799 da Pio VI, il quale, per esercitare i commerci con i genovesi, e non solo, ultimò strutturalmente un molo già costruito decenni prima: un vero e proprio “braccio murario” di collegamento con il mare. La parte in muratura del ponte di Passo Genovese passava probabilmente sul fosso Moscarello, ora interrato e parallelo alla costa. Ecco perché l’andatura del ponte è perpendicolare alla costa e parallela all’attuale Foce verde. Il comitato “Gruppo Passo Genovese OdV”, composto dai volontari della protezione civile, si impegna nella manutenzione ordinaria del “ponte”, che necessita di un restauro generale e di una recinzione a protezione dagli atti vandalici.
Sentiero Cederna di Palidoro, Fiumicino (RM)
Il Sentiero Cederna è un percorso campestre utilizzato da coloro che amano camminare o pedalare nella natura. Si trova nella Tenuta di Palidoro, nel comune di Fiumicino, una vasta area di particolare pregio ambientale, paesaggistico e culturale all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, voluta da Antonio Cederna (1921-1996). L’itinerario inizia dai ruderi della Villa di Pompeo a Marina di San Nicola, in parte ripercorre il tracciato delle antiche vie etrusco-romane, poi riutilizzate dalle opere di bonifica di fine Ottocento, inizi Novecento, e offre la possibilità di raggiungere la stazione ferroviaria di Torre in Pietra-Palidoro. La dedica ad Antonio Cederna è stata pensata dal “Coordinamento Ragazzi della Torre Perla di Palidoro”, un gruppo di giovani e bambini che con i propri genitori si impegnano per tutelare questo territorio. Si vuole così rendere omaggio al grande ambientalista, archeologo, giornalista, “Giusto dell’ambiente”, che da presidente della sezione romana di Italia Nostra si prodigò per la nascita della Riserva del Litorale, istituita dopo tante battaglie nel 1996. Nel suo complesso questo pezzo incantevole di agro romano costituisce uno dei tratti più incontaminati del litorale, in continuità tra campagna, dune e mare, coniugando la bellezza del paesaggio con le presenze archeologiche e la vicina Torre Perla, strappata al degrado e sede oggi del Museo Salvo d’Acquisto.
Chiesa di Sant’Antonino Martire, Pofi (FR)
La Chiesa di Sant’Antonino fu edificata tra l’XI e il XII secolo a Pofi, in località colle Cupa, dove sostò il francese Sant’Antonino di Pamiers che, si dice, fece scaturire una fonte di acqua per dissetare i pellegrini al suo seguito, come illustrato da un dipinto sulla parete dietro l’altare del 1936, del pittore Cesare Donzelli. La struttura architettonica è in stile romanico, con una semplice facciata a capanna affiancata dal campanile. All’interno un pavimento in cotto e il soffitto a capriata lignea; sotto l’altare si trova una piccola cripta.
Le particolarità di questo edificio sacro sono: la trabeazione istoriata in prossimità dell’area presbiteriale, ornata con medaglioni alternati a croci quadrilobate, e la decorazione della controfacciata che presenta un affresco del Giudizio Universale realizzato da maestranze umbro-laziali e ricondotto dagli studi alla prima metà del XV secolo. Di grande interesse è anche la pittura parietale con la Santissima Trinità secondo l’antica declinazione iconografica del Trono della Grazia con la figura di Dio Padre che sorregge la croce con il Cristo crocifisso. Per promuoverne la conoscenza, questo Luogo del Cuore è stato votato al censimento del FAI 2022.
La Chiesa di Sant’Antonino martire rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro Luoghi”.