Fervono i lavori per l’allestimento delle cantine aperte per l’8 e il 9 novembre prossimo quando l’Associazione Rulli e Cantine accoglierà i partecipanti per l’edizione 2024.
Saranno due serate all’insegna della tradizione culinaria, ma non per questo effimere dal momento che il ricavato è finalizzato all’obiettivo del recupero e restauro conservativo delle antiche edicole che occhieggiano sulle facciate del nucleo storico di Santa Rufina.
Dallo scorso 2023 l’Associazione Rulli e Cantine ha intrapreso l’encomiabile lavoro affidato al restauratore Simone Battisti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti nella persona del funzionario storico dell’arte Giuseppe Cassio.
Si tratta di otto altarini di mano di anonimi frescanti, realizzati tra il XVI e il XVIII secolo, dedicati sulla facciata delle case in segno di devozione e di protezione per gli abitanti e per i viandanti, ormai al giro di boa intensificato in questi mesi con l’edicola di Santa Rufina protettrice ed eponima del paese, in via Dritta al numero civico n° 2 di cui abbiamo dato
Adesso si tratta dell’edicola della Madonna orante dipinta da un anonimo pittore locale nel corso del XVII secolo sulla facciata di una casa di Vicolo Secondo che si dipana dalla piazzetta da cui parte il Vicolo Primo.
La fresca immagine mariana fu impostata al di sopra del portone, dove una serie di coppi fungeva da pensilina per proteggere dagli agenti atmosferici chiunque fosse passato in casa. Così la Madonnina fu voluta dagli abitanti della casa, dipinta dall’artista di paese condividendo l’intento augurale rivolto ai passanti, reso ancor più significativo dal gesto umile della preghiera.
La Madonna orante nell’edicola all’interno della cornice mistilinea della facciata fu dipinta secondo i canoni tradizionali dell’iconografia sacra. Sul fondale azzurro, la figuretta si staglia armoniosamente con i colori del manto blu e dell’aureola gialla, della tunica rossa e del busto bianco tipico delle vesti ancora in uso per le donne del paese. Il volto dai lineamenti delicati è atteggiato ad un lieve sorriso, il gesto spontaneo delle mani in preghiera incrociate sul petto ha il valore attivo di incoraggiare per tutti gli astanti, affinché possano esprimere un’invocazione alla Madonna, portando anch’essi la mano al segno di croce o compitando un’orazione. Questo è stato per secoli il valore intrinseco dell’edicola di vicolo Secondo, così restituita fedelmente attraverso il restauro intrapreso con il progetto dell’Associazione Rulli e Cantine a cui stanno aderendo insieme con gli associati anche imprenditori locali e privati cittadini così da finalizzare l’occasione di festa per rendere più accogliente il paese recuperando una pagina della storia di Santa Rufina.
A cura di Ileana Tozzi.
Edicola prima del restauro.
In copertina edicola dopo il restauro.