Presentato nel pomeriggio di mercoledì 3 maggio, nella Sala degli Stemmi di Palazzo Papale, alla presenza del vescovo monsignor Vito Piccinonna, dai frati della Cappellania e dalla Pia Unione Sant’Antonio di Padova di Rieti, il calendario del prossimo Giugno Antoniano Reatino che si svolgerà dal 12 al 26 giugno 2023.
«Beata questa terra baciata da Francesco e da Antonio, dobbiamo essere grati per questo dono», ha detto il vescovo Vito. «Occorre recuperare un supplemento d’anima dopo quanto abbiamo passato in questa terra, dal terremoto alla pandemia. Prendiamo esempio dai santi, campioni della carità, della fede e della speranza che ci devono essere da esempio per non smarrire la radice spirituale di queste ricorrenza». Il programma liturgico sarà svolto anche quest’anno nella Basilica di Sant’Agostino, mentre quello culturale si svolgerà nell’attiguo chiostro. Gli spettacoli prenderanno invece vita nella vicina piazza Mazzini, tutti come di consueto ad ingresso libero e gratuito.
Città in attesa per la festa più sentita dalla comunità del centro Italia, che inizierà come da antica tradizione il 12 giugno, quando alle 18 sarà esposta al pubblico la statua del santo, adorna degli ex voto devozionali. Nella mattina di martedì 13, giorno della memoria di sant’Antonio di Padova, si terrà la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Vito, mentre alle 18 è atteso per il solenne pontificale Sua Eminenza monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento.
«Si alteranno nelle celebrazioni in Sant’Agostino i sacerdoti della diocesi di Rieti che hanno ruoli particolari o significativi», ha detto padre Marcello Bonforte illustrando il programma religioso. «Ci tengo a ringraziare innanzittuto il popolo reatino, custode della santità di Antonio. Le liturgie sono un momento per coinvolgere ecclesialmente tutto il territorio cittadino, tutta la comunità che si raduna intorno alla mensa di Gesù».
Attenzione al lavoro, questione aperta sul territorio locale e nazionale, con lavoratori e imprenditori che si confronteranno e parteciperanno sabato 17 giugno alla Messa presieduta dal direttore del rispettivo ufficio diocesano, don Valerio Shango.
«La Pia Unione vuole anche essere fermento per tutte le altre confraternite – ha spiegato padre Marcello, per cui ci sarà un incontro con le confraternite, in continuità con lo scorso anno, che si terrà domenica 18 giugno sotto il coordinamento del responsabile diocesano padre Mariano Pappalardo.
Attenzione alla salute sempre viva nei festeggiamenti antoniani, tanto che quest’anno non mancherà la Giornata Antoniana della Salute, in programma per giovedì 22 giugno: alle ore 17 previsto l’incontro con gli operatori sanitari ed a seguire la celebrazione eucaristica.
Il priore della Pia Unione Alessandro Brunelli ringrazia i presenti: «Un grazie innanzitutto al vescovo Vito per l’accoglienza, e per la vicinanza dimostrata fin dal primo giorno verso la nostra confraternita. Presentiamo oggi un programma ricco, diviso in tre parti come lo scorso anno: quello liturgico, quello culturale e quello relativo agli spettacoli. Siamo particolarmente fieri dei dibattiti che si terranno intorno alla Regola e al Presepe in questo anno importante, poi avremo presentazioni di libri, concerti e iniziative per tutti. E con grande gioia annunciamo che giovedì 15 giugno tornerà in un’unica giornata la Benedizione dei Bambini». A partire da quel giorno la Pia Unione inizierà inoltre a raccogliere fondi per l’acquisto di un ventolatore ad alto flusso destinato al reparto di Pediatria dell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti.
I festeggiamenti culmineranno come sempre con la domenica della solenne Processione dei Ceri in onore di sant’Antonio, che si terrà quest’anno domenica 25 giugno, con partenza del corteo alle ore 18.30. Dalle ore 7.30, nel chiostro di Sant’Agostino, consueta distribuzione della cioccolata artigianale accompagnata dai biscotti, con le strade che inizieranno fin dal primo mattino a diventare veri e propri tappeti di petali.
«Ringrazio la Pia Unione per il gran lavoro che fa tutto l’anno – ha concluso monsignor Piccinonna – e vi invito a vivere questa festa come una festa di popolo, senza escludere nessuno e senza mai dimenticare la radice da cui tutti proveniamo, con sant’Antonio protagonista insieme a Francesco della nostra terra: un grande dono di cui dobbiamo essere grati».