“L’infame setta dell’empia dottrina” di Roberto Lorenzetti

L’infame setta dell’empia dottrina è il modo in cui nel 1904 l’arciprete di Scandriglia definì il movimento di David Lazzaretti, preoccupato per un suo possibile riacutizzarsi in Sabina dove aveva preso le mosse nel 1868.

La letteratura sul movimento lazzarettista è vasta, soprattutto per quanto concerne il ruolo svolto nei centri dell’Amiata, mentre la sua presenza in Sabina, seppur presente nelle varie narrazioni, non era stata mai compiutamente indagata.

Il libro di Roberto Lorenzetti, che già si era interessato all’argomento negli anni settanta del Novecento, cerca di sopperire a questa carenza grazie anche alle numerose fonti che si sono potute reperire nel contesto della sistemazione dei nuclei documentari da parte del Centro Studi “David Lazzaretti” di Arcidosso.

Scandriglia, Ponticelli Sabino e Montorio Romano sono i centri che hanno fatto da sfondo alla nascita del lazzarettismo in Sabina dove, pur seguendo percorsi paralleli, si è intrecciato con il movimento evangelico di Poggio Mirteto e Forano, così come con quello di Oreste De Amicis che coinvolse anche il Cicolano, parte della provincia di Rieti al tempo in Abruzzo. Si tratta di movimenti che, pur manifestandosi nello stesso periodo e nel medesimo territorio, non si sono mai incontrati. Il filo rosso che li tiene insieme è quello dello sconvolgimento sociale, economico, e culturale che investì le classi subalterne nel periodo postunitario, le quali individuarono un percorso di speranza in movimenti che si ponevano in una dimensione “altra” rispetto al normale ordine delle cose.

Non v’è dubbio che il movimento social-religioso di David Lazzaretti è quello che si è manifestato con maggior vigore, proponendo un’organizzazione della società del tutto alternativa a quella preesistente, tutt’oggi difficilmente inquadrabile all’interno dei tradizionali schemi interpretativi.

2024-10-17T11:19:11+00:0017 Ottobre 2024|

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