Il 18 marzo 1657, nasceva a Rieti, in una abitazione di via Centuroni, il musicista Giuseppe Ottavio Pitoni, significativo protagonista del barocco musicale italiano e massima espressione di quello romano, oltre che ispiratore della Scuola Napoletana che vede, quale protagonista, il musicista Francesco Durante.
Il valore dell’opera creativa e didattica di Giuseppe Ottavio Pitoni è eccezionale, ma a questa grandezza non ha mai corrisposto un reale interesse del mondo musicale. Inutile accertarne le ragioni che sconfinano nell’indifferenza che attanaglia innumerevoli personaggi dell’arte.
In ogni caso la sua immensa creatività volta alle composizioni sacre per sole voci e oratoriale, accanto ai preziosi contributi didattici, sono stati fondamentali riferimenti per i compositori delle generazioni a lui successivi. Per questo il musicista reatino è stato definito “Maestro dei Maestri”.
Giuseppe Ottavio Pitoni è stato uno dei più fecondi e famosi compositori di musica sacra e uno dei maestri di cappella più contesi e ammirati dell’antico Stato Pontificio: si può affermare che non vi sia stata chiesa che non abbia goduto o partecipato delle sue composizioni o dei suoi servizi musicali.
Si trasferisce con la famiglia a Roma quando non aveva ancora compiuto 1 anno. Lì viene avviato allo studio della musica a soli 5 anni. Fin dalla più tenera età dimostra le sue spiccate attitudini per l’arte tanto da impressionare il maestro Francesco Foggia, considerato allora “il sostegno ed il padre della musica e della vera armonia ecclesiastica”, che lo vuole come suo allievo.
Nel 1673, all’età di 16 anni è già maestro della cappella di Monterotondo e l’anno seguente della Cattedrale di Assisi. La sua fama gli permette di approdare alla Cattedrale di Rieti come maestro di cappella sebbene deve abbandonarla dopo soli 19 mesi per trasferirsi a Roma, dove nel 1677 fu eletto maestro nella Collegiata di S. Marco, ufficio che egli conservò fino alla morte.
La sua fama e la sua instancabile fecondità compositiva gli permettono di essere investito nel 1719 dell’alta carica di maestro della Cappella di San Pietro in Vaticano, alla quale donò 30 volumi di composizioni, a testimonianza della sua incredibile creatività.
Sulla fine di gennaio del 1743 Giuseppe Ottavio Pitoni viene colpito da un’influenza e muore dopo pochi giorni di malattia all’età di 86 anni. Interessante il rapporto di stima ed ammirazione reciproca che ebbe con il maestro Giovanni Battista Martini di Bologna, a cui oggi è intitolato il Conservatorio Musicale, che nelle esposizioni didattiche sulla storia del contrappunto musicale definì il maestro reatino come “un oracolo”.
In quei tempi, dal 1700 al 1800, Bologna era il punto di riferimento musicale di tutta Europa tanto che nel 1780 vi si recò perfino Mozart. In sostanza, Giuseppe Ottavio Pitoni è stato un artista del barocco polifonico romano importante nel campo della composizione e della teoria musicale.
Ai suoi tempi era conosciuto in tutti i Paesi del “Vecchio Continente” dove ancora oggi vengono cantate le sue composizioni polifoniche. Affermazione dimostrata dalle collezioni delle sue opere conservate in tutte le biblioteche europee.
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