Nel 1985 Roberto Lorenzetti pubblicò “Gente senza storia” raccontando per immagini il mondo contadino della Sabina. Le immagini erano state realizzate nel contesto delle indagini etnografiche che l’autore portava avanti in quegli anni nel contesto delle quali la fotografia ha sempre svolto un ruolo autonomo. Le immagini furono riprese tra la metà degli anni ‘70 e la metà degli anni ’80 del ‘900, e in molti restarono sorpresi nello scoprire in esse l’alterità culturale ancora presente nel mondo contadino della Sabina soprattutto nei centri montani e più isolati della provincia, ma anche nella periferia cittadina, ancora punto di congiunzione tra città e campagna. Il libro andò subito esaurito e più volte si è avvertita la necessità di una ristampa della quale si è fatto carico ora l’editore il Formichiere.
Tra gli altri hanno scritto di “Gente senza storia”:
Gian Paolo Gri, Docente di antropologia all’università di Trieste, Presentazione di Gente senza storia a S. Canzian d’Isonzo. “Quanti sono i secondi di tempo reale documentati in questa serie di fotografie attraverso cui Roberto Lorenzetti ci offre l’immagine di un’Italia centrale marginale ed emarginata?. Uno, due …pochissimi. Eppure l’impressione , anche per l’organicità della serie, è quella di un tempo dilatato, lungo, senza confini definiti”
Gianfranco Arciero, Docente di giornalismo fotografico presso la LUISS di Roma e di Storia e tecniche della fotografia presso l’Università Roma Tre (DAMS). “La etno-fotografia di Lorenzetti penetra, dunque, con occhio attento in ogni angolo della Sabina , nelle case praticamente disadorne, e, grazie ad appropriate presenze, dimostra la loro non asetticità; E’ cosi che ogni lavoro di Roberto Lorenzetti si distingue fino a costituire un contributo essenziale per la conoscenza di questi ambienti dai quali non si smette mai di scoprire e ritrovare anche una parte di noi stessi.”
Diego Mormorio, Critico fotografico “Il Messaggero” 3-3-1985:. “Per felice coincidenza Roberto Lorenzetti e fotografo e antropologo da anni impegnato nella ricerca sul mondo contadino della Sabina …Nel paesaggio contadino e dentro le case , l’occhio del fotoantropologo si posa sui segni che evidenziano la coesistenza tra il vecchio e il nuovo “
Stefano Pacifici. In “Reporter”, 22-11-1985. “L’immagine fotografica svolge una funzione di necessario complemento a studi di carattere etnologico. E’ il caso del libro “Gente senza Storia” di Roberto Lorenzetti.
Pietro M. Trivelli, Il Messaggero, 12-1-1988 p.3. “Meno bucolica pur se dedicata alla “civiltà contadina” l’attività di ricercatore fotografo, storico e antropologo di un’ altro “incompreso”: un giovane di Rieti , Roberto Lorenzetti, che a 33 anni s’è conquistato un credito in Italia e all’estero, ma non riesce a farsi capire nella sua città.”