Sabato 7 settembre l’incontro con il fotografo che presenterà il libro e il documentario tratto dal suo lavoro su uno dei luoghi più inquinati del pianeta.
Dopo un primo anno di attività ricco di soddisfazioni, l’associazione fotografica Utopia riprende i suoi incontri fotografici. Sabato 7 alle 18.30 sarà la volta di Stefano Sbrulli e del suo racconto per immagini della città di Cerro de Pasco e della miniera che la sta lentamente divorando, un viaggio in uno dei luoghi più inquinati del pianeta, dove la popolazione vive a stretto contatto con una realtà controversa e le conseguenze sulla salute, soprattutto quella dei bambini, sono drammatiche. Donde los niños no sueñan è un lavoro che esplora la contaminazione ambientale dei metalli pesanti e i devastanti effetti sulla salute degli abitanti di Cerro de Pasco, in Perù. Questa città si è sviluppata attorno a una gigantesca miniera a cielo aperto, El Tajo, che si estende per circa 2 chilometri quadrati. Ogni giorno, da questa miniera vengono estratti metalli pesanti come rame, piombo, zinco, e questa attività ha gravi ripercussioni sulla salute degli abitanti. Le foto di Stefano Sbrulli ritraggono il vasto paesaggio della miniera, una laguna piena di scarti minerari e i quartieri che sorgono in prossimità.
Tuttavia, il cuore di questo racconto sono le persone che questi luoghi li abitano, le loro storie di convivenza con la miniera e di lotta contro la contaminazione ambientale nella loro vita quotidiana. Il reportage, da cui è stato tratto un libro, è stato pubblicato su prestigiosi media internazionali, tra cui The Washington Post e Die Zeit. Sempre a cura di Stefano Sbrulli, è stato prodotto nel 2022 il documentario omonimo, che segue in particolare la storia di una donna e dei suoi tre figli, uno dei quali ha 8 anni e altissimi livelli di piombo nel sangue. Nel corso della serata sarà possibile assistere alla proiezione del documentario e, per la prima volta in pubblico, alla presentazione del libro. Come consuetudine di Utopia, l’ingresso sarà libero e aperto a tutti.
Stefano Sbrulli (1988) è fotografo, regista e visual artist. I suoi lavori coniugano video, foto e grafica e si concentrano principalmente su tematiche sociali e ambientali. Ha seguito storie in Italia, Iraq, Mozambico, Serbia, Bosnia ed Erzegovina. Negli ultimi anni si è occupato delle conseguenze dell’estrazione mineraria in Perù, realizzando il cortometraggio Donde los niños no sueñan, ambientato nella città di Cerro de Pasco.
Ha collaborato con UNDP e UNHCR, ed è attualmente responsabile dei contenuti visivi della ONG Source International. Nel 2020 ha fondato il laboratorio creativo B STUDIO, spazio indipendente di autoproduzioni editoriali e di audiovisivi. Tra i suoi principali clienti troviamo RAI, La7, Mediaset, Endemol, Freemantle, MACRO, e molti altri.
Nel 2021 vince il Documentary Photographer of the Year per The Royal Photographic Society.
I suoi lavori hanno ricevuto premi in festival come lo Zeiss Photography Award, IPA, MIFA, Zine Tonic Award, Belfast Photo Festival, Eco film festival, Green short film festival e sono stati pubblicati su The Washington Post, BBC, El Pais, Die Zeit, la Repubblica, Internazionale, L’Espresso, e molti altri.