STORIE DI SPORT – Coppa Carotti dal 1966

La storia della Coppa “Bruno Carotti” nasce nel lontano ottobre del 1966 quando un manipolo di temerari, capeggiato dal presidente dell’Automobile Club di Rieti Mario Ciancarelli e dal direttore Amedeo Petrilli, si convince che quei bellissimi quindici chilometri che dalla colonnina di Lisciano portano sino a Campoforogna (Monte Terminillo) non possono non ospitare una cronoscalata.

Dedicata ad un grande gentleman driver reatino, Bruno Carotti, il due ottobre di quell’anno inizia quella che si rivelerà una splendida avventura sportiva.

Da allora ad oggi nel panorama motoristico nazionale e continentale, la cronoscalata dei reatini si è ritagliata un posto di prestigio senza essere mai banale o affidata al caso. Professionale sempre: lo dice la storia. Lo dicono le migliaia di appassionati che ogni volta si sono legati alla montagna pur di vedere una vettura o sentirne solo il rombo.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a Rieti

Dicono i piloti, attori a volte scomodi e viziati, che quando graffiano l’asfalto, quell’asfalto, si sentono orgogliosi e fieri di partecipare ad un evento del genere. La Coppa Carotti li ha sempre ospitati, tutti. Da chi faceva i salti mortali per pagarsi l’iscrizione, a chi arriva con motor-home da F1. Sono passati oltre quattro decenni, ma nulla è cambiato. Vogliamo dividere con voi questa meravigliosa favola, pane quotidiano di chi ama le corse, ma soprattutto di chi la Coppa Carotti ce l’ha nel DNA.

Nel 1966, l’anno dell’esordio, nonostante i motori non propriamente adatti alle cronoscalate, ci pensò il fiorentino Romano Martini in arte “Sangrylà” ad inaugurare la cassaforte dei successi. Nella prima domenica di ottobre, mese insolito per lo svolgimento della competizione, il toscano vinse a bordo di un’Alfa Romeo TZ1 giungendo in vetta col tempo di 8’10” alla media di 110 kmh.

L’anno successivo, 1967, fu la volta di “Gano” che oltre a vincere abbassò il tempo di venti secondi rispetto all’anno precedente. Gano con la sua Porsche Carrera 6 chiuse la gara in 7’50” stabilendo così il nuovo record della corsa.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a Rieti

Iniziavano ad accendersi sempre di più gli animi e la Coppa Carotti cominciava a vedere il meglio della specialità nel giugno del 1968. Per la terza edizione scesero in pista i migliori piloti che proprio sul Terminillo venivano a cercare i “punti vittoria” del Campionato Italiano Velocità Salita. Quella volta fu la prima di Franco Pilone, il pilota preferito da Carlo Abarth che trionfò senza rivali al volante di una splendida Porsche Carrera 6, la stessa del suo predecessore Gano. Pilone concluse la sua corsa in 7’47” abbassando di tre secondi il precedente record.

Nel 1969 Pilone bissò il successo. Era l’anno dell’esordio di Domenico Scola, dell’Apollo 13 e dello sbarco sulla Luna. Pilone frantumò il record e si riconfermò campione. Seduto su di una Fiat Abarth 2000 arrivò in cima con il favoloso tempo di 7’12” ritoccando di ben 35 secondi il record dell’anno prima. Dietro di lui uno stuolo di futuri campioni a partire proprio da Scola che giunse alle sue spalle con tre secondi di ritardo.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a Rieti

Nel 1970 per la quinta edizione ci furono dei problemi e non tutti i big di allora presero parte alla corsa. Niente Pilone, Scola e Riccardone. Vinse Giuseppe Marotta a bordo di un’Alfa Romeo Gta con il tempo di 8’05”.

L’anno appresso, e siamo nel 1971, torna forte l’emozione con Franco Pilone che, manco a dirlo, vince e demolisce il record da lui stesso detenuto. Con la Fiat Abarth volutamente affidatagli da Abarth in persona, Pilone tagliò il traguardo il 6’41” alla media di oltre 130 kmh.

La corsa, sapientemente organizzata dall’Automobil Club di Rieti, continua a mietere successi e consensi in tutta l’Italia, divenendo un appuntamento da non perdere non solo per gli appassionati.

L’edizione del 1972 segna un punto importante che farà la storia della competizione. Nel “circo” della Coppa Carotti prepotentemente entra la figura di Mauro Nesti: il “Campione dei Campioni”, l’uomo simbolo della cronoscalata reatina e non solo. Nesti ha poco meno di trent’anni, da qualche anno è sulle scene dei motori ma per diventare una Leggenda ha bisogno della Carotti. Diventa il nemico giurato di Pilone al quale toglie la leadership che fino a quel momento non aveva avuto nessun altro padrone. Nesti brucia il percorso in 6’29” con una fantastica Chewron B21 e, come accadrà spesso in seguito, Pilone giunge alle sue spalle.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a Rieti

Inizia alla grande la Nesti-Story che l’anno successivo, 1973, volò sul Terminillo con una March Bmw con il tempo straordinario di 6’19” alla media di oltre 140 kmh. Altra corsa, altro record.

Nel 1974 è sempre lui a comandare. Stavolta, però, non sigla nessun record. Cambiò vettura affidandosi ad una Lola Bmw T294 con la quale Nesti corse per due stagioni.

Il 1975 segnò una svolta storica per la Coppa Carotti. Dopo nove edizioni giunse finalmente la validità europea. Gli sforzi degli organizzatori e la volontà degli appassionati resero alla competizione il giusto riconoscimento. Fu la prima volta è fu speciale. In quell’anno Nesti si laureò Campione d’Europa ma sul Terminillo lasciò il primo posto al transalpino Michel Pignard che inaugurò così la presenza della legione straniera. Pignard, nonostante tutto, riuscì a vincere e migliorare il tempo del suo rivale toscano. Il francese giunse a Campoforogna con una March Bmw in 6’13”.

L’anno successivo, 1976, Mauro Nesti risalì sul gradino più alto per il suo quarto successo in cinque partecipazioni, ma la sua fiammante Chewron Cosworth non gli consentì di firmare il record. Modesta la sua prestazione chiusa in 7’31”.  Anche quell’anno il “Toscanaccio Volante” si confermò campione d’Europa.

Nel 1977 la corsa chiamò a se solo gli italiani impegnati nel campionato tricolore e senza i mostri sacri fu una passeggiata per Gianni Varese che con l’Osella Bmw salì sul Terminillo in 6 minuti e 25 secondi. Dietro di lui Domenico Scola che per vincere la Coppa Carotti ha dovuto aspettare la bellezza di trentasei anni.

Nel 1978, per l’edizione numero tredici, tornano i campioni, gli uomini da battere. Torna Nesti che con la sua Lola Bmw mette in riga, ridimensionandolo, il francese Pignard. Nesti bruciò l’asfalto volando fin lassù in 6 minuti e 6 secondi, frantumando il record firmato quattro anni prima dal francesino, alla straordinaria media di quasi 150 khm. Siamo a ridosso degli anni ’80 e la Coppa Carotti è oramai entrata nell’immaginario collettivo degli amanti dell’automobilismo. Per Rieti ed i reatini è divenuta una tradizione, in Italia si è ritagliata uno spazio importante, in Europa si parla della cronoscalata reatina come una tra le più difficili ed impegnative di tutto il campionato. Quei 15 chilometri, che sembrano essere usciti dalla penna del miglior stilista del mondo, continuano ad affascinare tutti, soprattutto i piloti che ogni anno cercano di battere il record mettendo a punto le loro vetture proprio per affrontare le curve ed i tornanti del Terminillo. Mauro Nesti, che continua ad imperversare sulle strade di tutto il Continente mietendo successi a raffica, diventa una sorta di “profeta” entrando nelle grazie e nelle simpatie dei reatini che ogni anno lo aspettano per vedere se riuscirà a demolire il record e mandare in visibilio le migliaia di tifosi assiepate lungo tutto il tracciato.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a Rieti

L’edizione del 1979 è sottotono rispetto alle precedenti. Non ci sono i grandi perché impegnati nel rush finale dell’Europeo, che quell’anno non si svolse a Rieti. A darsi battaglia ci pensarono gli italiani ed in particolar modo la schiera di piloti reatini, grazie alle performance dei vari: Ciogli, Ciferri, “Giuseppe” ed i fratelli Salvatori.

Alla fine vinse Mario Casciaro che chiuse la sua gara col tempo di 6’26” a bordo di una Osella PA6 motorizzata Bmw. E proprio da quell’anno iniziò la saga dei motori di Enzo Osella che con i tedeschi della Bmw formò un binomio imbattibile.

Nel 1980 per la quindicesima edizione si tornò all’Europeo. Fu una delle migliori corse andate in scena fino a quel momento. Tutti aspettavano con ansia il duello tra Michael Pignard e Mauro Nesti che non delusero le aspettative dei quasi 15.000 spettatori presenti lungo tutto il tracciato. Quell’anno non c’erano solo i due “mostri sacri” del circo delle cronoscalate, arrivarono in molti a rendere entusiasmante la gara. Meravigliosi i prototipi, ma altrettanto fantastiche le vetture di serie modificate per l’occasione. Affascinanti e veloci le Porsche 935 dei fratelli Almèras che davanti all’hotel Valentino di Vazia installarono il loro quartier generale facendo impazzire i tifosi tenuti a bada da Jean Marie, capostipite dei fratelli francesi. Straordinaria anche la Lancia Stratos di Germano Nataloni, altro abituèe della Coppa Carotti. Fu una domenica stellare, indimenticabile. Pignard e Nesti infiammarono gli appassionati, l’uno contro l’altro con due bolidi da mille e una notte. Parte Nesti che forte della fama e della sua conoscenza del percorso vuole battere il record da lui stesso firmato due anni prima. Taglia il traguardo in 6’10” togliendo a Bos il primo posto. Ma le emozioni debbono arrivare. A Lisciano si attende la partenza di Pignard. Il francese scarica a terra tutta la potenza della sua vettura, passa all’intermedio con un tempo di tutto rispetto, ma nella seconda parte del tracciato si supera tagliando il traguardo dopo 6 minuti 6 secondi e 74 centesimi riuscendo per soli 19 centesimi a battere il record che Nesti deteneva dal ’78. Per Michel Pignard, fino a quel momento unico straniero a vincere la Carotti, fu il secondo successo sul Terminillo che, alla fine, gli consentì di laurearsi campione d’Europa. Intanto l’evoluzione dei motori prosegue a ritmo serrato e nel 1981 Mauro Nesti si presenta alla partenza con una fiammante Osella PA8 Bmw. Non c’è più Pignard e il toscano torna alla vittoria sulla “sua” montagna. Non esalta ma vince lo stesso, con il tempo di 6’08”.

Era il 14 giugno del 1981 e per altri cinque anni, fino al 1986, Mauro Nesti (foto sotto) diventa il padrone assoluto dominando sei edizioni consecutive della Coppa Carotti.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a Rieti

 Nel 1982, una settimana prima che l’Italia di Bearzot vincesse la Coppa del Mondo nel Mundial spagnolo, Nesti torna sul Terminillo agguerrito più che mai.Non ce n’è per nessuno: vince e stravince battendo il record di Pignard ritoccandolo di ben 22 centesimi: 6’06”52. Un boato accoglie l’impresa del pilota toscano che alla fine del campionato non riesce a conquistare il titolo continentale.

L’anno successivo, 1983, si corre alla fine di luglio. Nesti non ha rivali e conquista anche quella edizione. Conduce la nuova Osella PA9 Bmw come stesse dirigendo un’orchestra volando sul Terminillo con lo strepitoso tempo di 6’02”5 a 149 kmh di media. Non si ferma più e conquista il titolo Europeo a mani basse.

1984, 19^ edizione. La colonia degli stranieri è ricca ma c’è sempre il “Campione dei Campioni” a rovinare le speranze di tutti. Mauro Nesti entra nella leggenda sfondando il muro dei 6 minuti. Chiude la sua gara con un tempo fantastico: 5’58”39 superando i 150 kmh di media. Dietro di lui si piazzano Casciaro, il tedesco Stenger e Baribbi che pur disponendo della stessa vettura di Nesti non riesce ad andare oltre la quarta posizione. Assolo su assolo su tutte le vette, Nesti si riconferma Campione d’Europa anche quell’anno. La Coppa Carotti è saldamente nelle sue mani.

Il dominio continua anche nel 1985 quando a bordo dell’Osella PA9 Bmw Mauro Nesti si aggiudica la ventesima edizione. Anche stavolta mette tutti in riga. Primo assoluto con un tempo straordinario. Nesti inchioda i cronometri che segnano 5 minuti, 56 secondi e 86 centesimi alla media di oltre 152 kmh.  Nulla possono i vari Stenger, Curatolo e Calella giunti inevitabilmente alle sue spalle. Per Nesti si tratta della decima vittoria su quattordici partecipazioni. Anche quell’anno, manco a dirlo, si riconferma dominatore incontrastato del campionato Europeo che conquista per la sesta volta, terza consecutiva.

Nel 1986 Mauro Nesti “Il Re delle Montagne” conquista la sesta vittoria di fila che lo consacra il più forte. Un monologo che il pilota toscano chiude con il tempo di 6’03” dietro di lui ancora Baribbi e Stenger. Fino al ’90 non accade nulla di straordinario.

Nell’edizione numero 22, anno 1987, dopo 16 anni torna alla vittoria il redivivo Franco Pilone con l’Osella Bmw. La gara era valida per il solo campionato italiano e la vittoria di Pilone, la quarta personale nella Carotti, riporta sulla Terra i concorrenti. 6’34” il tempo ottenuto dal pilota piemontese dietro il quale si sono piazzati gli anonimi Tambone e Canneori.

Coppa Carotti sul monte Terminillo a Rieti

Nel 1988 la corsa torna ad essere valida per l’Europeo. Ci sono i migliori del momento ma su tutti spicca l’estro dello spagnolo Andres Vilarino che pur classificandosi al terzo posto, a bordo della sua Lola Repsol incanta ed entusiasma il pubblico presente divenendo per qualche anno l’idolo dei reatini. La vittoria va, come al solito, a Mauro Nesti che chiude la gara in 6′ netti. Secondo si piazza Baribbi che nonostante i diversi tentativi non riesce mai a vincere.

Nel 1989 è la pioggia la vera protagonista della corsa. Gara valida per il campionato italiano che vede trionfare Maurizio Iacoangeli con l’Alfa 75. Alle sue spalle giunge il reatino Claudio Giobbi che qualche anno più tardi diventerà campione d’Italia. Terzo un altro reatino, si tratta di ”Giuseppe” più volte campione italiano con una Opel Manta.

Anno 1990, la Coppa Carotti festeggia le nozze d’oro. Venticinque anni di passione per le corse. Sul podio sale per l’ennesima volta Mauro Nesti che scala il Terminillo in 6 minuti e 4 secondi firmando la sua tredicesima vittoria. L’anno successivo inizia la sfida tra Nesti e lo spagnolo Egozgue. Il duello termina in favore dell’italiano che non s’accontenta della vittoria. Straccia il record, che gli apparteneva e che durava da sei anni. 5’55”81 che lascia senza parole i suoi avversari. Secondo Egozgue che salirà alla ribalta negli anni successivi, terzo ancora Baribbi. Quest’ultima tranche della rievocazione della Coppa Carotti è di sicuro la più avvincente. L’ultimo decennio ha consacrato la gara come la migliore d’Europa.

Nel 1991, va in onda l’ultima zampata vincente di Mauro Nesti che da quel giorno non vincerà mai più la Coppa Carotti. Il quattordicesimo successo, su ventidue partecipazioni totali, è seguito da altri tre secondi posti. Poi l’addio alle corse di un Campione che per tre decenni ha scritto la storia delle cronoscalate in tutto il Continente, rendendo la Coppa Carotti un punto fermo della sua straordinaria carriera.

Siamo dunque nel 1992, finita l’èra di Nesti inizia quella del pugliese Pasquale Irlando che in quell’anno vince la sua prima Coppa Carotti.  Irlando, che tornerà a scalare il Terminillo dopo una parentesi su circuito, è un puledro scalpitante e nella sua prima volta da protagonista lascia subito il segno. Duello spettacolare che lancia il testa a testa col Campionissimo, alla fine il giovane barese la spunta vincendo la gara con l’Osella Bmw, migliorando il record del tracciato. 5’55”26 che dura soltanto una stagione.

Nel 1993 la ventinovesima edizione regala altre emozioni. Nella cerchia dei migliori fa il suo ingresso lo spagnolo Pablo Egozgue che al volante di una Osella PA9 aggiunge il suo nome nell’Albo d’oro della corsa che fino a quel momento vedeva in Pignard l’unico straniero ad aver trionfato sul Terminillo. Egozgue oltre a vincere ed allineare dietro di lui il francese Dabad e l’immarcescibile Nesti, segna il nuovo record fermando il cronometro sul tempo di 5’52”61 tre secondi meglio di quello di Irlando. Al termine di quel campionato, Egozgue porta a casa anche il titolo europeo.

Lo spagnolo si ripete l’anno dopo, nel 1994. Non cambia lo scenario. Stessa strada, stessa vettura e di nuovo record. Stavolta Egozgue brucia l’asfalto migliorando di un secondo la prestazione dell’anno prima. Chiude la sua cavalcata col tempo di: 5’51”61 alla media di 153 kmh. Alle sue spalle giungono: ancora una volta Dabad e l’emergente Fabio Danti che purtroppo troverà la morte nell’ultima curva della Caprino-Spiazzi di un 2000 da dimenticare. Anche quell’anno Egozgue si confermò campione d’Europa ma sarà l’ultima volta tanto da far perdere le sue tracce nel panorama delle cronoscalate.

Ma la Coppa Carotti va avanti, prosegue imperterrita a macinare consensi e la trentesima edizione, nel 1995, regala altre emozioni. Alla nutrita schiera di stranieri si aggiunge il tedesco Faustmann che vorrebbe fungere da incomodo per i vari Irlando, Savoldi, Regosa, Faggioli e così via. Al teutonico l’impresa non riesce, o meglio, riesce solo nelle prove libere e in gara deve arrendersi al manico di Pasquale Irlando che torna al trionfo con la nuovissima Osella PA20. Il pugliese, entrato oramai di prepotenza tra i grandi della montagna, scende in pista con un unico obiettivo: vincere e demolire il record di Egozgue. Ci riesce alla grande con il tempo di 5’47”59 alla media di 156 kmh. Nesti, che ancora non ne vuole sapere di smettere, arriva secondo mentre Faustmann si piazza terzo.

L’anno dopo, 1996,  sono in due a contendersi il primo posto. Irlando è imprendibile, detiene il titolo continentale e diversi record su quasi tutti i tracciati. Incalza però Mirko Savoldi, che ingaggia con Irlando un duello a distanza. 

La strada del Terminillo è impegnativa e selettiva tanto che Irlando non solo conquista il primo posto, ma batte il suo stesso record migliorandolo di 40 centesimi. 5’47”59 con una media altissima: 157 kmh. Savoldi si deve accontentare del secondo posto mentre al terzo giunge ancora il tedescone Faustmann. Savoldi diventa il rivale numero uno del barese che l’anno dopo, e siamo nel 1997, non va oltre il quarto posto lasciando così campo libero al pilota della Lucchini Bmw che finalmente riesce a vincere. Savoldi non si accontenta del primo posto e ritocca il tempo di Irlando di quasi 5 secondi. 5’41”94 alla strepitosa media di 159 kmh. Al secondo posto giunge Ricky, terza posizione, ancora una volta, e come poteva essere altrimenti, per Faustmann.

Nel 1998 il pilota Pasquale Irlando si riprende il trono nonostante la pioggia che cade solo nella seconda metà del tracciato. E sarà proprio l’acqua a rallentare la corsa di Irlando che ottiene la sua quarta vittoria con un tempo di 5’44”26.  Dietro di lui giunge Nesti, mentre sul gradino più basso del podio si piazza “l’armadio altoatesino” Franz Tschager che per vincere sul Terminillo dovrà aspettare il 2002. Irlando, dopo aver combattutto con Egozgue, Nesti, Savoldi e Danti, trova proprio in Tschager l’avversario più temibile.

Pasquale Irlando

Succede l’imponderabile nel 1999. La trentaquattresima edizione rimarrà scolpita per sempre nella mente di chi ha potuto assistere ad un’impresa senza precedenti. Pasquale Irlando al massimo della sua carriera, arriva al Terminillo conscio di voler scrivere una delle più belle pagine della storia della Coppa Carotti. Irlando e Tschager si stanno giocando il titolo europeo e la sfida tra i due si preannuncia stellare. Quando l’altoatesino sfila sotto lo striscione dell’arrivo fa segnare il tempo record di 5’40”20 ma lungo il tracciato Irlando sta divorando l’asfalto facendo sobbalzare i cronometristi dell’intermedio. Sfreccia velocissimo in tutti i tratti del percorso, ma dal quarto tornante all’arrivo sembra un bolide impazzito.

Quando la sagoma della sua Osella PA20 S si materializza sotto gli occhi del pubblico, in prossimità della curva del Villaggio sbanda, urta con il flap della ruota anteriore destra il guard-rail e per poco non esce di strada. Ma non si impaurisce, niente può fermare la sua corsa e accelera al massimo giungendo di traverso sotto la bandiera a scacchi. Un missile che passa sul traguardo inchiodando il cronometro sullo strepitoso tempo di: 5’37”97 alla fantastica media di quasi 160 kmh. Irlando ha preso il posto di Nesti pur non avendo la stessa classe. Il pilota pugliese torna a vincere anche l’anno successivo, il suo ultimo nelle cronoscalate.

L’edizione del 2000 è turbata dalle morti di due piloti: Danti e Amodio. La Csai brancola e le regole si fanno dure. Niente più auto veloci, niente più morti. Arrivano quattro chichane a fermare la corsa dei prototipi, ma Pasquale Irlando vince lo stesso.  Firma il suo sesto successo nella Carotti con il tempo di 5’52”37. Tschager e Cinelli chiudono alle sue spalle.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a Rieti

L’edizione numero 36, nel 2001, stava per far precipitare la storia, bruciandola per sempre. Poteva essere l’ultima. Inutile ricordare cosa successe. Scioperi, ammutinamenti, corsa ridotta alla metà, la paura di non correre e perdere per sempre la gara. Insomma: un caos dal quale arrivarono due sole note positive: il salvataggio della corsa e la vittoria di Domenico Scola alla veneranda età di 72 anni.

Dopo un anno passato a rimettere a posto i cocci scaturiti l’anno prima, nel 2002 la Coppa Carotti è tornata ad essere quella che è sempre stata: la corsa per antonomasia, la corsa dei reatini.  Uno spettacolo che non poteva e non doveva sparire.

Cronoscalata Coppa Carotti Sul monte Terminillo a RietiL’impegno di tutti ha permesso all’A.C. di Rieti di riportare la partenza alla Colonna di Lisciano, il luogo dove la Coppa Carotti è nata. La validità europea, per molti mesi in predicato di passare ad un’altra corsa italiana, rimase intatta e la corsa è così tornata ad infiammare gli animi.

2002: un’altra giornata da incorniciare grazie agli sforzi degli organizzatori e la partecipazione dei big che con i loro bolidi fecero dimenticare lo smacco dell’anno prima.

Coppa Carotti sul monte Terminillo a Rieti

Tutti in pista per la soddisfazione di un popolo di appassionati e piloti, compreso Franz Tschager il dominatore incontrastato delle ultime tre edizioni del campionato europeo. Il Gigante dell’Alto Adige arrivò a Rieti con l’intento prioritario di fare sua la corsa e, per la prima volta nel corso della sua strepitosa carriera, ci riuscì di fronte ad un pubblico in delirio chiudendo la sua cavalcata a bordo di una Osella Garda Kart con il tempo di 5’50’’40.

Nel 2003, per l’edizione numero trentotto, la Coppa Carotti si ringiovanisce grazie alla classe e le performance di due giovani emergenti: Simone Faggioli e Denny Zardo che sui tornanti del Terminillo hanno trovato la consacrazione definitiva. Un testa a testa vinto alla fine da Simone Faggioli con il tempo di 5’45’’50, a bordo dell’Osella PA20/S, lasciando a Zardo un secondo di rabbia e di distacco. Un semplice secondo che ha tenuto sulle spine i tanti appassionati ma, soprattutto, ha contribuito a tenere viva la Coppa Carotti che di secondi ne ha visti scorrere davvero tanti.

Coppa Carotti sul monte Terminillo a Rieti

Nel 2004 Simone Faggioli si ripete, la sua classe fa ritornare alla mente le gesta del suo conterraneo Nesti, tanto che il pubblico lo ama alla stessa maniera del “Campione dei Campioni”. Faggioli è campione italiano ed europeo in carica, non ha rivali e chiude la prestazione in 6.02.00, tempo modesto ma comunque di rispetto nonostante i molti problemi di un motore che ha fatto le bizze già dal giorno delle prove.

Nel 2005 torna la sfida tra Zardo e Faggioli che lungo la penisola e in tutto il Continente dettano legge. Alla Coppa Carotti ci arrivano per trovare i punti necessari alla conquista del Campionato Italiano. I due si studiano durante le prove, ma non si spingono oltre. Aspettano la gara per dare sfogo alle loro vetture e provare a prendere quei punti considerati di platino. lla partenza, però, Simone Faggioli ci arriva preoccupato, non sorride quasi un presentimento lo stesse avvolgendo insieme alla sua Osella. Parte come al solito, ma dopo poche curve sbanda e finisce la sua corsa contro una parete di roccia dove oltre alla gara s’infrange il sogno di riconquistare il Campionato. Denny Zardo non si lascia scappare l’occasione, arriva al Terminillo in 6.01.84 aggiudicandosi la Coppa Carotti e, alla fine, anche il tricolore.

Nel 2006 la gara vive un momento, naturale, di stanca anche se una grande e prestigiosa novità arriva dagli organizzatori che dopo quasi 50 anni, “scoprono” che la Coppa Bruno Carotti ha due edizioni in più. Franco Allegri, ineguagliabile direttore di gara e mente storica della Coppa Carotti, rovistando nella sua personalissima e preziosa bacheca ha riportato alla luce le due edizioni della corsa rimaste nel dimenticatoio. Era l’anno 1950, nei primi giorni di settembre perse la vita in un incidente stradale il pilota reatino Bruno Carotti che qualche giorno più tardi avrebbe preso parte all’edizione del “Volante d’Argento” in programma lungo la strada del Terminillo. Dopo il tragico evento, gli organizzatori dell’A.C. Rieti vollero intitolargli la gara. Nel 1950 a bordo di una fantastica Lancia Aprilia vinse Guido Mancini, uno tra i più grandi piloti mai espressi dalla città di Rieti che onorò nel miglior modo possibile la memoria dello sfortunato Carotti.

L’anno successivo, nel 1951, la seconda edizione finì nella mani di Guido Cestelli Guidi che con un’Alfa Romeo 2500 conquistò la vetta e la Coppa Carotti. Ci vollero altri 15 anni perché qualcuno rispolverasse la Coppa Carotti che dal 1966 anima l’estate dei reatini e degli appassionati di mezza Europa. Tornando alla gara del 2006, come sempre ci sono i migliori ma sembrano assopiti, dal caldo e dalle macchine che sembrano non voler correre. E’ una corsa “strana” dove alla fine torna alla vittoria Pasquale Irlando, che conquista la sua settima Carotti, con il tempo di 6.04.62.

Nel 2007, però, ci sono le novità. Piloti di nuova generazione, il mitico Georg Plasa su tutti che con la sua Bmw da 600 cv. arriva al Terminillo in 5.57.12, altri di vecchio stampo sempre catturati dal fascino di una strada che non ha eguali in tutto il Pianeta e che per quanto andrà in scena, faranno diventare la Coppa Carotti il “Master” delle cronoscalata mondiali. Un annata storica che va dal record di iscrizioni, oltre 280 adesioni pervenute agli organizzatori con oltre 20 Formula, fino al record del tracciato firmato dallo spagnolo Ander Vilarino che l’8 luglio scala il Terminillo a bordo di una Reynard col fantastico tempo di 5.31.44 facendo impazzire i quasi 10mila spettatori presenti lungo il percorso. Una prestazione incredibile che porta alla mente i successi di Pignard e Egozgue, e che riscattano i mancati successi del padre Andres tornato a Rieti dopo 20 anni per prendersi una rivincita da incorniciare. Storie, fatti e personaggi di una competizione capace di catturare le attenzioni di decine di migliaia di persone e che fa parte della storia sportiva di questa città dal quel lontano 1966. Se ogni anno diventa sempre più prestigiosa non lo si deve non solo ai piloti e le loro vetture, ma soprattutto a chi lavora dietro le quinte. Un ringraziamento speciale va senza dubbio all’Automobil Club di Rieti che tra mille difficoltà riesce sempre ad organizzare la manifestazione.

Coppa Carotti sul monte Terminillo a Rieti

Ogni anno c’è un esercito di persone che segue con passione e professionalità, l’evento in tutti i suoi segmenti: dal personale Aci ai commissari di percorso, dai cronometristi alle forze dell’ordine, fino ai vari sponsor che insieme agli Enti rendono possibile il tutto. La Coppa Carotti, nonostante tutto, continua a scrivere pagine indimenticabili che per gli appassionati sono come la criptonite per Nembo Kid. A volte non importa quali e chi sono i piloti, a volte non importa neanche chi vince. Importa solo che la corsa ci sia e che il rombo delle vetture si ascolti in tutta la Valle Santa. Un momento magico che trasporta la gente sulle pendici del Terminillo come in un grande accampamento. Ore ed ore sotto il sole per veder sfrecciare una vettura, ore ed ore per vedere se in quella curva il campione di turno ci arriverà in sesta piena o, invece, rallenterà.

Coppa Carotti sul monte Terminillo a Rieti

A Denny Zardo la 45ma edizione della Coppa Carotti. Il 31enne di Treviso ieri lungo il circuito del monte Terminillo al volante di una rombante Reynard F3000, si è aggiudicato il prestigioso titolo per l’anno 2008 tagliando per primo il traguardo con il tempo di 5’31”006. La fortunata edizione della kermesse valida per la sesta prova del campionato italiano di velocità in montagna e per la prima del secondo girone del campionato europeo della montagna, ha visto allo start centinai di piloti pronti ad aprire le ostilità. Denny Zardo bissa il suo successo in terra sabina. Anche nell’anno 2005 aveva infatti ottenuto la vittoria. Si deve accontentare del secondo posto invece il toscano Simone Faggioli vincitore negli anni 2003 e 2004. Bronzo infine per il pilota Christian Merli. Tra i reatini il primo è stato Claudio Giobbi, 48° assoluto a bordo di un’Alfa 156 Gta, ha fermato il cronometro a 7’02”980. Secondo e 60mo nell’assoluto Fabrizio Torbi con 7’23”289 a bordo della Peugeot 306 S.

                                                                                                                                                                          Premiazione edizione 2008

Area box Coppa Carotti

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Area box Coppa Carotti sul monte Terminillo a Rieti Area box Coppa Carotti sul monte Terminillo a Rieti
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L’edizione 2009, la 46esima della Coppa Bruno Carotti, non ha storia, Simone Faggioli a bordo della sua Osella motorizzata Zytek, vince con il tempo di 5′.23.812 polverizzando il record precedente detenuto dal 2007 dallo spagnolo Villarino. Un tempo stratosferico ottenuto per altro in condizioni non del tutto ottimali, visto che il precorso in alcuni tratti era viscido, causa la pioggia del giorno precedente. Per il pilota toscano quello di domenica 28 giugno 2009 è il terzo successo nella cronoscalata Rieti-Terminillo, dal momento che trionfò anche nel 2003 e nel 2004.

Simone Faggioli vincitore Coppa Carotti 2009

Anche nell’edizione 2010 il toscano Simone Faggioli è il più veloce di tutti, tornando così sul gradino più alto del podio nella 47ma edizione della cronoscalata Rieti-Terminillo. Lungo le pendici del Terminillo Faggioli è  tornato a brillare vincendo la kermesse, valida per il campionato Italiano ed Europeo di velocità in montagna, a bordo del suo prototipo Osella Fa30 Zyteck, staccando il diretto inseguitore di quasi 14 secondi e percorrendo il tracciato in soli 5’01’’. Teoricamente avrebbe stabilito un nuovo record, un primato però non attendibile visto che il tracciato, causa problemi al manto stradale, è stato anticipato nella linea del traguardo. Tra gli appassionati rimane così il dubbio se Simone Faggioli avrebbe stabilito ugualmente il nuovo record, si tende a pensare di si visto l’ottimo tempo che il pilota ha fatto registrare anche nelle prove.

Simone Faggioli, vincitore Coppa Carotti 2010

Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Michele Camarlinghi e Carmelo Scaramozzino. Tra il gruppo dei reatini in lizza, primo classificato Claudio Giobbi  giunto 39mo a bordo della sua Alfa Romeo 156 Gta con il tempo di 6.30, piazzatosi al primo posto del gruppo A superproduzione.

Podio 47a Coppa Carotti 2010
Premiazione edizione 2010

L‘edizione 2011, 48ma della Coppa Carotti e 50ma della cronoscalata Rieti -Terminillo si è rivelata in assoluto la più sfortunata in tutti gli anni della manifestazione sportiva.

Georg Plasa

Durante lo svolgimento della gara, intorno alle ore 14,30, il pilota bavarese Georg Plasa di 51 anni della scuderia Vimotorsport alla guida della BMW 134 V8 JUDD  all’altezza della postazione P 35, subito dopo il quarto tornante è finito contro il costone di roccia. Non essendo assistito dal navigatore, probabilmente, nella mente di Georg quella curva non c’era, di conseguenza è andato dritto contro la parete rocciosa senza neanche toccare i freni.

Soccorso immediatamente dagli operatori sanitari presenti nel percorso che hanno subito prestato le prime cure e dai Vigili del Fuoco,  trasferito d’urgenza con l’ eliambulanza all’ospedale Agostino Gemelli di Roma,  per le gravi lesioni riportate nell’ l’impatto il cinquantunenne pilota bavarese è deceduto appena giunto al nosocomio romano.  (Nella foto, il pilota bavarese in un’intervista, forse l’ultima della sua vita, negli studi di Radiomondo)

Arrivata la notizia del decesso, con unanime consenso di tutti i partecipanti alla gara e degli organizzatori, la manifestazione automobilistica è stata interrotta.

Rieti, Coppa Carotti 2012

La mattina del 15 giugno 2012, alle ore 12,40, nella sala consiliare del comune di Rieti il presidente Innocenzo De Sanctis tiene una conferenza stampa sull’edizione 2012. Presenti tutte le istituzioni locali che negli anni passati hanno partecipato con contributi economici, alla realizzazione della cronoscalata Rieti-Terminillo.

De Sanctis, spiega la grave situazione di crisi economica  nella quale versa l’ACI di Rieti e nonostante i vari tentativi anche con sponsor privati, l’organizzazione non riesce a coprire i costi della gara automobilistica, quindi a malincuore ufficializza la notizia che l’edizione 2012 della cronoscalata non potrà svolgersi, rinviando tutto al prossimo anno.

L’edizione 2013 è  incerta a causa della solita crisi economica, ed allora, per sopperire ad una parte delle spese l’Automobil Club di Rieti organizza una lotteria con la partecipazione dei cittadini. Nasce così la “Lotteria Carotti”. La data stabilita per la gara automobilistica è domenica 1 settembre.

La  “51a Rieti Terminillo – 49a Coppa Bruno Carotti”, con il contributo degli Enti ed il ricavato della lotteria si riesce ad organizzare e come stabilito, domenica 1 settembre alle ore 10,00, la gara prende il via.  Istituito quest’anno anche il PLASA TRIBUTE in memoria dello scomparso pilota bavarese Georg Plasa,  morto durante la gara del 2011 a seguito di un incidente a bordo della sua BMW 134 V8 JUDD.

Christian Merli

A trionfare nel 2013 è il pilota trentino Christian Merli, a bordo di una Osella Pa 2000, che completa i 15 km del percorso in ’31”77, davanti a Francesco Leogrande su Osella Fa 30 Zytek, staccato di 18”46. Terzo assoluto il sardo Omar Magliona su Osella Pa 21S Evo. Si ritira per rottura del motore Simone Faggioli, toscano della Best Lap, ed é fuori dai giochi pure il cosentino Domenico Scola jr all’esordio con la nuova Osella, anche lui non completa il percorso per rottura motore.

Problemi anche per l’orvietano Michele Fattorini su Lola B02, con un guasto al cambio e conseguente testacoda con la monoposto. Autore di una ottima prova un altro pilota trentino, Adolfo Bottura, che su Lola B02/50 si classifica quinto assoluto davanti al ceco Janik anch’egli a bordo di Lola, preceduto  dal pilota fasanese Francesco Leogrande, che gli riesce a dare 25”74.

A conquistare il primo Plasa Tribute è Fulvio Giuliani su Lancia Delta Evoluzione che riesce ad avere la meglio su Marco Gramenzi a bordo di una Alfa 156, con un distacco di 1″87. Per le auto storiche premiato Lunari su Vw. Golf GTI.

L’edizione 2014,  52^ Rieti – Terminillo – 50^ Coppa Bruno Carotti, consacra il campione fiorentino Simone Faggioli che sulla Norma M20 FC Zytek non solo si aggiudica per la quinta volta la gara reatina, ma lo fa con il record del tracciato con un tempo inferiore di due secondi e mezzo (5’21.39) e conquista anche il suo decimo titolo tricolore nel Campionato Italiano Velocità Montagna. Il fuoriclasse toscano ha dominato sia le prove sia gara di domenica 14 settembre sui 15 km dalla città laziale alla vetta del Terminillo, realizzando proprio a Rieti l’en plain 2014 aggiungendo la conquista del tricolore al settimo alloro nel Campionato Europeo già conquistato in agosto.

Tra i reatini primo tempo per Graziano Buttoletti sulla Gloria B5 di classe 1000 delle monoposto E2M (6’51.20) diciassettesimo tempo assoluto. Buona anche la prova per Gianluca Brunozzi Radical SR4 1300, 21esimo assoluto e Giuliano Tavani segna miglior tempo nel gruppo E2S con la Chevrolet Corvette.

Lungo il tracciato della gara è stata apposta una targa in memoria di Georg Plasa il pilota tedesco che perse la vita durante la manifestazione nel 2011.

Nell’edizione 2015 è ancora il portacolori toscano della Sport made in Italy Simone Faggioli a vincere la  Coppa Bruno Carotti, ottavo round del Campionato Italiano Velocità Montagna. Sul podio le Osella del trentino Merli e dell’umbro Fattorini, mentre Scola si ferma con il motore ko. Simone Faggioli su Norma M20 FC Zytek con il tempo di 4’46”36 vince la 53^ Rieti – Terminillo 51^ Coppa Bruno Carotti, l’ottavo appuntamento del Campionato Italiano Velocità Montagna, che ha emesso i suoi verdetti sul tracciato che per la prima volta misura 13,450 Km. La competizione, organizzata dall’Automobile Club Rieti, ha avuto validità per l’International Hill Climb Cup e Trofeo Italiano Velocità Montagna sud.

EDIZIONE 2016 NON  DISPUTATA

L’edizione 2017 della 54^ Rieti Terminillo – 52^ Coppa Bruno Carotti si svolge il 22 e il 23 luglio 2017. Il percorso di gara, valido per il Trofeo Italiano Velocità Montagna zona nord/sud si snoda sempre sulla Strada Statale 4Bis del Terminillo. Una edizione che si contraddistingue per la novità della scelta organizzativa di prevedere un percorso di gara ridotto, rispetto al tradizionale, articolato su 2 manches per una lunghezza di 6,750 km da ripetere per due volte. La partenza viene mantenuta dalla “colonnetta” di Lisciano, nel territorio del Comune di Rieti al Km 5,400 della SS 4 Bis Terminillese, mentre l’arrivo è in località Pian di Rosce al km 12,150, con un dislivello di 550 metri ed una pendenza totale del 7,6%.

A trionfare nella 54esima Rieti – Terminillo – 52esima Coppa Bruno Carotti è il napoletano Enrico Magliona su Osella PA 21 Evo con il tempo di 5’28.02 (risultato della somma dei tempi fatti registrare nella prima e seconda manche).

Francesco Allegri

MEMORIAL IN RICORDO DI FRANCESCO ALLEGRI
Il 16 maggio del 2017 muore Francesco Allegri e l’Automobile Club Rieti decide di intitolare un Memorial in ricordo di un uomo con la grande passione e competenza in tema di sport automobilistici e auto d’epoca, ma anche e soprattutto per le doti umane che lo hanno reso un’icona per la storia della cronoscalata reatina. Con Francesco Allegri sono cresciuti importanti ufficiali di gara, che grazie al suo insegnamento mantengono vivo lo sport automobilistico nel reatino e in tutta Italia.

Il primo Memorial Francesco Allegri, per piloti under 25, è stato assegnato a Francesco Ferretti su Radical SR4 con il tempo di 6’24.61.

Il 4° Memorial George Plasa Tribute è andato a Valerio Lappani su Peugeot 106 s16 con 6’26.06.

Nell’edizione 2018 trionfa Angelo Marino della scuderia Speed Motor su Lola B99/50 Zytek nel gruppo E2SS-3000 con il tempo di 5’06.41, seguito da Ivan Pezzolla su Osella PA21 con il tempo di 5’25.16 e con al terzo posto Sergio Farris su Osella PA2000 con il tempo di 5’30.70. Primo dei reatini Graziano Buttoletti, in classe E2SS, su Dallara F310 con il tempo di 5’54.80.

Per le auto storiche al gruppo1 trionfa Angelo De Angelis su Nerus Silhouette, con il tempo di 7’23.24, nel gruppo 2 primo è il reatino Alberto Ciferri su Lancia Fulvia HF 1600 con il tempo di 7’46.57. nel gruppo 3 vince il reatino Enrico D’Orazi su A 112 Abarth 70hp e il tempo di 7’55.81, infine nel gruppo 4 vince Giovanni Ambroso su Osella PA9/90 e il tempo di 6’34.98.

Il secondo Memorial Francesco Allegri, rivolto a piloti under 25, è andato ad Alessandro Gandini su Peugeot 106 1.6 S16 con il tempo di 7’26.29.

Il 5° Georg Plasa Tribute è andato invece a Daniele Pelorosso che ha tagliato il traguardo in 6’07.03.

Nel 2019 Omar Magliona è il vincitore della 56^ Rieti Terminillo – 54^ Coppa Carotti al volante dell’Osella Pa2000 Honda con il tempo di 2’55”99. Dopo il successo a Nevegal, è il secondo trionfo stagionale per il driver sardo testimonial della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica nel Campionato Italiano Velocità Montagna.

UNA SMART ELETTRICA IN GARA ALLA COPPA CAROTTI
Il mondo dell’auto elettrica sbarca alla Rieti-Terminillo 2019 e lo fa grazie ad Axer, azienda impegnata nelle energie rinnovabili specializzata in impianti geotermici. Il mondo della mobilità sostenibile è stata rappresentato alla 56° Rieti – Terminillo / 54° Coppa Carotti da una Smart EQ fortwo e-cup guidata da Marco Maffessoli.

NEL 2019 UN MEMORIAL PER SAVINA FRANCESCHINI

Nell’edizione 2019 si è sentita l’assenza di Savina Franceschini (foto sopra), per decenni colonna portante della Coppa Carotti che ha cominciato a seguire nel 1985, divenendone successivamente segretaria. E’ stata sempre presente per tutti, un punto di riferimento, in particolare per i più giovani dell’organizzazione. Una donna professionale, sensibile ed umile, alla quale la famiglia ha voluto dedicare un Memorial.

EDIZIONI 2020 E 2021 NON DISPUTATE CAUSA PANDEMIA. Finalmente, dopo due anni di forzato riposo, il 17 luglio 2022, si sono riaccesi i motori della Coppa Carotti, una delle più importanti a livello europeo.

A vincere l’edizione 2022 di questa seguitissima gara è stato Simone Faggioli con il tempo di 4:51:17, seguito da Diego De Gasperi con + 7.31 e al terzo posto Stefano Di Fulvio con +7.65

SIMONE FAGGIOLI VINCITORE EDIZIONE 2022 SU ZYTCK NORMA BARDAHL M20

Nell’edizione 2023, con il tempo di 4:48:74, Simone Faggioli (Zytech Norma) vince la Rieti – Terminillo. Secondo classificato Stefano Di Fulvio (Zyteck Osella) con il tempo di 5:00:79 e medaglia di bronzo ad Achille Lombardi (Peugeot Pa21) con il tempo di 5:02:69. Per Faggioli ottava vittoria alla Coppa Carotti.

Rieti Terminillo Classic

Il prestigioso autoraduno di ACI Storico in cooperazione con l’Automobile Club d’Italia ha raggiunto una sua nuova tappa tra i luoghi del reatino. Un programma di due giorni, sabato 1° luglio e domenica 2 luglio 2023, organizzato con la preziosissima e fondamentale collaborazione dell’Automobile Club di Rieti presieduto dall’Avv. Alessandro De Santics e diretto dal Dott. Ottavio Busardò.

L’evento nel reatino ha mantenuto alto lo spirito che contraddistingue Ruote nella Storia e in tal senso ha messo in relazione la passione e la cultura dell’automobilismo con la valorizzazione territoriale, paesaggistica e culturale di alcuni luoghi unici, e spesso inesplorati, d’Italia.

Per le auto della Rieti Terminillo Classic anche una prova di abilità con pressostato, due intermedi e un arrivo simbolico. Una prova che, più per lo scopo competitivo, è nata per commemorare lo stimatissimo e precedente Presidente dell’Automobile Club di Rieti Innocenzo De Santics a cui, infatti, l’organizzazione ha voluto dedicare il Trofeo della gara all’interno dell’autoraduno dedicato alle auto d’epoca.

La Rieti Terminillo Classic si è tenuta, con il ruolo di co-protagonista e non di cornice, e per confermare questa “sinergia” le stesse auto storiche presenti all’evento di ACI Storico hanno percorso, in diversi momenti della manifestazione, anche il tracciato nel quale le auto moderne si sono sfidate nel CIVM. 

Nell’edizione 2024, con il tempo di 4’50″76, Simone Faggioli di Best Lap ufficiale della Nova Proto NP 01-2 ha firmato il successo numero 9 alla gara dell’AC reatino e conquista lo scudetto numero 18, primo del neo nato Campionato Italiano Supersalita. Il fiorentino della Best Lap è Campione Italiano Supersalita e per 2 secondi non ha eguagliato il proprio record del 2023.

NOVA PROTO NP 01-2 DI SIMONE FAGGIOLI VINCITORE EDIZIONE 2024

Al termine dell’edizione numero 59, è il presidente dell’Automobile Club di Rieti Alessandro de Sanctis a tracciare il bilancio di una edizione che sarà ricordata per i numerosi appuntamenti proposti alla città. “Ringrazio per il loro impegno i tanti che lavorano con esperienza e capacità: è stato fatto un grande lavoro, inappuntabile – ha commentato all’indomani del sesto appuntamento del Campionato Italiano Supersalita – Colgo l’occasione per ringraziare il direttore dell’Aci Attilio Iannuzzo, i componenti del Consiglio Direttivo Luigi Cari, Paolo Gianfelice, Daniele Rossi e Costanzo Truini, i revisori Mario Efrati, Marco Faraglia e Giovanni Grillo per il determinante impegno e la grande dedizione che hanno profuso e per l’ottimo risultato conseguito, che è stato riconosciuto dalla autorità ispettive della FIA.

ALBO D’ORO COPPA CAROTTI

ANNO

PILOTA

VETTURA

1966

SANGRYLA

ALFA ROMEO TZ2

1967

GANO

PORSCHE CARRERA 6

1968

PILONE

PORSCHE CARRERA 6

1969

PILONE

FIAT ABARTH 2000

1970

MAROTTA

ALFA ROMEO GTA

1971

PILONE

FIAT ABARTH 2000

1972

NESTI

CHEVRON B/21

1973

NESTI

MARCH BMW

1974

NESTI

LOLA T294

1975

PIGNARD

MARCH BMW

1976

NESTI

CHEVRON COSWORTH

1977

VARESE

OSELLA BMW

1978

NESTI

LOLA BMW

1979

CASCIARO

OSELLA PA6 BMW

1980

PIGNARD

TOJ BMW

1981

NESTI

OSELLA PA8 BMW

1982

NESTI

OSELLA PA8 BMW

1983

NESTI

OSELLA PA9 BMW

1984

NESTI

OSELLA PA10 BMW

1985

NESTI

OSELLA PA9 BMW

1986

NESTI

OSELLA

1987

PILONE

OSELLA

1988

NESTI

OSELLA

1989

IACOANGELI

ALFA ROMEO 75

1990

NESTI

OSELLA

1991

NESTI

OSELLA

1992

IRLANDO

OSELLA BMW

1993

EGOZCUE

OSELLA PA9

1994

EGOZCUE

OSELLA PA9

1995

IRLANDO

OSELLA PA20

1996

IRLANDO

OSELLA PA20

1997

SAVOLDI

LUCCHINI BMW

1998

IRLANDO

OSELLA PA20

1999

IRLANDO

OSELLA PA20

2000

IRLANDO

OSELLA PA20

2001

SCOLA

OSELLA PA20

2002

TSCHAGER

OSELLA GARDAK

2003

FAGGIOLI

OSELLA PA20

2004

FAGGIOLI

OSELLA PA20

2005

ZARDO

OSELLA CN2

2006

IRLANDO

OSELLA PA21 HONDA

2007

VILARINO

REYNARD C

2008

ZARDO

REYNARD V8 F. NIPPON

2009

FAGGIOLI

OSELLA FA30 ZYTEK

2010

FAGGIOLI

OSELLA FA30 ZYTEK

2011

SOSPESA

 

2012

ANNULLATA

 

2013

MERLI

OSELLA PA2000

2014

FAGGIOLI

NORMA M20 FC ZYTEK

2015

FAGGIOLI

NORMA M20 FC ZYTEK

2016

NON DISPUTATA

 

2017

MAGLIONA

OSELLA PA21 EVO

2018

MARINO

LOLA B99/50 ZYTEK

2019

MAGLIONA

OSELLA PA 2000

2020

NON DISPUTATA

 

2021

NON DISPUTATA

 

2022

FAGGIOLI

ZYTECK NORMA BARDAHL M20

2023

FAGGIOLI

ZYTECK NORMA BARDAHL M20

 2024       FAGGIOLI        NOVA PROTO NP 01-2

2024-08-21T10:38:20+00:0016 Aprile 2021|

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