STORIA DEL TABACCO IN ITALIA
Nel 1574 il Vescovo Nicolò Tornabuoni, Nunzio di Papa Gregorio XIII e ambasciatore di Toscana alla Corte di Francia, portò i semi a suo zio, il Vescovo di Sansepolcro, così che il tabacco iniziò a diffondersi nella Firenze di Cosimo I De Medici.
Nel 1550 i monaci benedettini del monastero di Campese del Brenta importarono i semi di tabacco Havanense che dal quel momento venne coltivato sulle sponde del Brenta per diventare un tabacco autoctono Nostrano.
Nel 1561 il Cardinale Prospero Pubblicola di Santa Croce, Nunzio Apostolico in Portogallo, portò i semi a Papa Pio IV, che a sua volta li fece coltivare ai monaci cistercensi vicino a Roma, probabilmente nella antica abbazia di Casamari.
Importato in Italia dal 1800, nel 1818 Ferdinando III granduca di Toscana fondò a Firenze una manifattura per la produzione di sigari e nel 1850 prese il via la coltivazione in Italia
PROGETTO DI COLTIVAZIONE DEL TABACCO KENTUCKY NELLA PIANA REATINA
Nata nel 2019 come start-up dall’idea di imprenditori e professionisti locali appassionati del mondo del tabacco e dell’agricoltura, nel 2020 viene costituita la società “Compagnia Agricola Sabina”.
La mission è, fin da subito, quella di reintrodurre nella Piana Reatina colture presenti in passato e rimaste finora abbandonate, affiancando ad esse altre già presenti o da sperimentare nel territorio.
Il denominatore comune è l’apporto di un valore aggiunto in termini di innovazione dei processi e
qualità delle coltivazioni, nel rispetto delle tradizioni e delle specificità locali. Passato, presente e futuro in un’ottica green di economia circolare e sviluppo sostenibile, per giungere all’attivazione di filiere strutturate che possano generare opportunità economiche per l’intero territorio.
INNOVAZIONE
Compagnia Agricola Sabina nasce come realtà innovativa in termini di gestione dei processi
produttivi, impegnandosi nell’adottare tutte le strategie necessarie per la transizione verso
un’economia Carbon Neutral, aderendo così all’European Green Deal che si prefigge di arrivare
entro il 2050 ad emissioni zero. Energia pulita, industria sostenibile, protezione della biodiversità, economia di prossimità, biocarburanti sono alla base della policy aziendale.
PROGETTI
Nei primi due anni la coltivazione del tabacco Kentucky ha rappresentato la principale attività di Compagnia Agricola Sabina,che ha portato, dopo gli incoraggianti risultati ottenuti nelle campagne 2019 e 2020, alla firma nel mese di ottobre 2020 di un Protocollo di Intesa tra Compagnia Agricola Sabina, Coldiretti ed il Comune di Rieti, affiancati da partner quali “Manifatture Sigaro Toscano SpA”, azienda leader nel mercato nazionale e internazionale del tabacco, l’Università di Perugia con la presenza nel territorio e la collaborazione del Centro Appenninico del Terminillo “C. Jucci”.
La Compagnia Agricola Sabina intende ampliare la coltivazione di Tabacco Kentucky, alla base della produzione del Sigaro Toscano, affiancandovi anche il Tabacco Bright, e realizzare in loco impianti di essiccazione delle foglie, per arrivare, in futuro, a completare il ciclo di produzione, trasformazione, commercializzazione e vendita dei prodotti finali.
La società si prefigge, come sottoscritto col Protocollo di Intesa, di sviluppare una filiera locale del tabacco, organizzata e strutturata, che derivi dall’aggregazione di agricoltori interessati alla coltivazione del tabacco e alla sua trasformazione, e che possa quindi creare reali opportunità economiche per il territorio.
PROCESSO DI “CURA”
Il processo di “cura”, essiccazione delle foglie di Tabacco Kentucky mediante esposizione al “fuoco diretto” in particolari “forni”, è un processo fondamentale per la produzione dei sigari, si svolge in quattro fasi: Ingiallimento: Ammarronamento; Essiccazione della lamina; Essiccazione della costola.
Giammaria D’Angeli (nella foto), in rappresentanza dell’azienda Compagnia Agricola Sabina Srl il 18 luglio 2023 è stato premiato dal Sindaco nell’aula consiliare del Comune di Rieti come “Artigiano del Futuro”.
Questo premio arriva a seguito della selezione di Compagnia Agricola Sabina da parte della Fondazione Symbola, che ha inserito l’azienda reatina nel rapporto “Artigiani del Futuro. 100 storie” e dalle altre associazioni artigiane.
Cento micro e piccole imprese di tutta Italia, scelte perché accomunate da quelle caratteristiche che dimostrano che l’artigianato non è affatto destinato a perire, anzi è più vivo che mai e votato al futuro, alla sostenibilità, a custodire tradizioni e ad applicare la tecnologia in modo originale e funzionale.
Compagnia Agricola Sabina rientra in questa descrizione, per il suo progetto di dare vita a una catena del valore che parta dall’agricoltura tradizionale, con il recupero di colture storiche legate al territorio (tabacco Kentucky, grani antichi, orzo, luppolo, ecc), per creare sviluppo diffuso e valorizzazione del patrimonio rurale.