L’origine medievale del castrum Gergentis, all’altitudine di 801 s.l.m., fu appartenuta allo Stato di Cicoli, feudo dei Mareri, dei Colonna, dei Barberini. Il vocabolo di Santo Stefano de Gigento nella selva, San Vittorino alla Rocca Superiore, Sant’Atanasio, San Nicola furono chiese dirute nei tempi passati. L’edificio sacro in pietra, cappella di Santa Maria de Illicis, fu intitolato a San Sisto papa.
Il campanile marcapiano fu lavorato con le monofore a tutto sesto dopo il terremoto della Marsica nel 1915.
Il Visitatore Apostolico monsignor Pietro Camaiani si recò il 14 marzo 1574 con il rettore don Camillo Vitelli per ispezionare la chiesa parrocchiale posta dai decreti del concilio di Trento.
La fabbrica era idonea a condizione che le pareti fossero state scialbate, il pavimento fosse stato di mattoni, le tombe dei defunti fossero state a norma. Infine il portico della chiesa sarebbe stato chiuso con due valve, idonee da serramenti.
Il Visitatore richiese che fossero almeno una casula, un pallio, due corporali e quattro purificatori di color rosso e di color bianco per le festività di Pentecoste, anche il tabernacolo e la pisside in legno erano considerati ob loci paupertatem.
Due vecchissime statue ob earum vetustatem furono combuste e ridotte in polvere nel sacrario. Lo stesso rettore, imperitissimus, era molto anziano ed incapace di comprendere il breviario, quando il sacrosanto concilio avrebbe dovuto conservare gli archivi dei battezzati, dei nubendi, dei morti.
Eppure, benché il rettore fosse ormai incapace, le quarantacinque famiglie di San Sisto s’impegnavano annualmente per le rogazioni, per le quaresime, l’avvento, i tempi forti, si tassavano per le confraternite di San Sisto e di San Stefano, la lampada sempre accesa.
Così la chiesa parrocchiale di San Sisto papa mantenne la propria identità per il popolo di Girgenti, che ancora festeggia il patrono nel mese di agosto. La chiesa è sita nella parte più alta del borgo da dove è possibile godere di una vista suggestiva sul Lago del Salto.
A cura di Ileana Tozzi