Al via lunedì 4 luglio 2022 la quarta campagna di scavi archeologici presso il santuario romano della dea Vacuna sito in località Leone, a Montenero Sabino.
La missione, avviata nel 2019, è svolta dal Comune di Montenero Sabino in convenzione con l’Université Lyon 2 e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti. Nello scavo opereranno, per questa terza edizione, dieci studenti dell’Université Lyon 2 diretti dal prof. Aldo Borlenghi, da Marylise Marmara (archeologa e corresponsabile scientifica), Bérénice Chamel (antropologa), Lucie Motta (ceramologa) e Anne Schmitt. Al di là dell’obiettivo puramente scientifico, lo scavo costituisce infatti uno dei cantieri-scuola internazionali dell’Università francese utilizzati per la formazione degli studenti del corso di laurea in archeologia.
L’occupazione più antica del sito si può collocare tra il III sec. A.C. e la metà del I sec. D.C., come dimostrato dal rinvenimento nel 2019 di ex-voto in terracotta e di un cippo inscritto con dedica alla Vacuna. Le scorse ricerche hanno evidenziato un periodo di abbandono dell’area e una successiva nuova frequentazione, ancora non ben determinabile, nel III e IV sec. D.C, nonché delle sepolture forse collegate alla chiesa di San Giovanni in Leone, posizionate in una parte della terrazza e datate al IX-X sec. D.C. grazie alle analisi C14 delle ossa.
Le indagini della campagna 2021 hanno poi permesso di individuare numerose fosse e strati con ceramica, oggetti e monete di età repubblicana e imperiale. Inoltre, uno degli ambienti a mosaico del grande edificio di età repubblicana è stato scavato in modo accurato al fine di individuare strati di frequentazione e crollo dopo il suo abbandono. Infine sono state messe in luce nuove sepolture d’età medievale, confermando l’installazione di un’area funeraria.
È da qui che riparte la missione 2022 che proseguirà fino al 2024. Tra gli obiettivi, spiega il prof. Aldo Borlenghi a capo del team, “ci sono lo studio del culto di Vacuna attraverso l’indagine delle strutture più antiche e lo studio dei materiali; lo scavo di una parte importante dell’edificio repubblicano con i pavimenti del III-II secolo a.C. in eccezionale stato di conservazione e la comprensione della zona funeraria medievale attraverso lo studio antropologico degli inumati”.
“La campagna di scavo costituisce per Montenero e per tutta la provincia un apporto di estrema rilevanza storica, scientifica, culturale e sociale», dichiara il sindaco Lavinia De Cola che ne sottolinea, inoltre, i benefici economici e di visibilità nazionale e internazionale. Infine, aggiunge la prima cittadina, «il soggiorno prolungato degli studenti e docenti francesi nelle abitazioni del nostro centro storico stimola lo scambio interculturale e intergenerazionale, nonché la condivisione di idee, tradizioni e modus vivendi”.