Vino della Sabina

La Sabina è una terra ricca di vigneti noti già ai tempi dei Romani e citati in molti documenti medievali e dello Stato Pontificio. Nel corso dei secoli non c’è stato un grande cambiamento nella produzione, le tecniche si sono tramandate lasciando integra la tradizione del territorio sia nel processo di vinificazione che di imbottigliamento.

Il vino “Colli della Sabina” dal 1996 è a Denominazione di Origine Controllata . La denominazione DOC prevede specifiche tipologie di vino, che si caratterizzano per la loro composizione ampelografica, ossia per i vitigni ammessi per la loro produzione, per le procedure di vinificazione e per le specifiche caratteristiche organolettiche del vino.

La produzione avviene in una territorio pianeggiante e collinare tra le province di Rieti e Roma, in un’area delimitata dalla Valle del Tevere e dai Monti Sabini costantemente seguita da un Ente di controllo che certifica i criteri definiti nel disciplinare di produzione.

La qualità del vino della Sabina è determinata da un clima che oscilla intorno ai 14°C, la buona quantità di piogge nell’arco dell’anno, e dal sole nei mesi da giugno ad ottobre.

Le uve utilizzate per il “Colli della Sabina”, che determinano il carattere e i differenti sapori, sono la Malvasia del Lazio (minimo 50%) e il Trebbiano della Toscana (dal 5 al 35%) per i vini bianchi e il Sangiovese (dal 40 al 70%) e il Montepulciano (dal 15 al 40%) per i vini rossi.

Le varianti in commercio sono: bianco, bianco frizzante, bianco spumante, rosso, rosso frizzante e novello, rosso spumante, rosato e rosato frizzante.

In Sabina, precisamente a Poggio Mirteto, si producono anche il vino dal rosso intenso Otio Lazio, il bianco molto alcolico Domina Sabinae e il bianco Pecorino.

2024-09-25T11:53:16+00:0025 Settembre 2024|

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