Nell’ambito di un progetto intrapreso da tempo dall’Associazione Culturale Domenico Petrini, il 22 giugno è stato proiettato al cinema Moderno il lungometraggio “La versione di Anita”, alla presenza dell’assessore alla cultura Letizia Rosati, Daniela Acuti presidente dell’associazione Petrini e vicepresidente del Comitato Gemellaggi, di un folto gruppo di associati alla Domenico Petrini e numero pubblico.
E’ stata un’interessante esposizione della vita di Anna Maria Ribeiro da Silva, comunemente chiamata Anita, raccontato dalla stessa protagonista con sensibilità e umanità, rivelando un aspetto poco conosciuto e allontanando così l’immagine artefatta che finora la storia le aveva attribuito. Il lungometraggio realizzato dal regista Luca Criscenti e interpretato magistralmente dalla giovane attrice Flaminia Cuzzoli, ha ripercorso le tappe della vita di Anita nei minimi particolari, girando anche qui a Rieti nel palazzo Colelli, alcune scene che ricordavano il felice periodo che i coniugi Garibaldi hanno goduto qui, soggiornando per tre mesi nel 1849.
L’Associazione Culturale Domenico Petrini ha avviato questo percorso già dal 2019, con la realizzazione del monumento ad Anita Garibaldi, ed avviando con il Comitato Gemellaggi le premesse per un gemellaggio di Rieti con la città brasiliana di Laguna, città natale di Anita, conclusosi poi nel marzo di quest’anno.
Sempre nell’ambito di questo percorso di studi e approfondimenti sulla figura di Anita, è stato realizzato il progetto, sempre dalla Domenico Petrini, “Una Rosa per Anita”, nel quale hanno partecipato le diverse città italiane e brasiliane in cui l’eroina ha soggiornato , con la creazione e la messa in posa di una rosa a lei dedicata. Inoltre l’Associazione Culturale Domenico Petrini si è adoperata per inserire Rieti con il palazzo Colelli, nella rete delle “Dimore Garibaldine”, affiancando Riofreddo e Carano, dal momento che a Rieti, nel palazzo Colelli, non solo vi soggiornarono per lungo tempo Giuseppe e Anita, ma vi si costituì la Prima Legione Garibaldina e Anita realizzò una sartoria e un’infermeria come supporto alle truppe.