Antonio Gherardi, pittore italiano ed architetto, nacque a Rieti il 20 settembre del 1638, vi rimase nella giovinezza, fu poi operoso a Roma dove iniziò il suo apprendistato poco più che ventenne presso le botteghe del Mola e di Pietro da Cortona .
La sua maniera artistica risentì oltre che dei citati P.F. Mola e Pietro da Cortona, ai quali lo introdusse il suo primo tutore Bulgarino Bulgarini (già governatore della città di Rieti), di diverse correnti, dal classicismo bolognese alle soluzioni caravaggeresche apprese dal linguaggio di Mattia Preti tramite l’uso di chiaroscuri, della pennellata liquida e la resa dell’umanità dei personaggi. Fece numerosi viaggi studio in tutta Europa, dopodichè lavorò ancora a Roma affrescando palazzo Neri e Santa Maria in Trivio .Decorò a stucco due cappelle a Santa Maria in Trastevere e a San Carlo ai Catinari, ispirate al Borromini e al Bernini.
Il 10 maggio del 1702 Antonio Gherardi morì a Roma e venne sepolto nella chiesa di S. Maria sopra Minerva; nel testamento del 7 maggio lasciò eredi i figli superstiti, ed usufruttuaria la moglie Porzia Alberelli, al “suo Giovine” Giovan Battista Bruschi tutti gli attrezzi da pittore, escludendo disegni e quadri e dieci scudi del ricavato della vendita che si ebbe dal quadro grande del Ratto delle Sabine; lasciò inoltre a Monsignor Lancisi, in segno di stima, una Tela di mezza testa rappresentante la Carità Romana.
L’artista, sebbene, per un lungo periodo completamente ignorato dai grandi circuiti nazionali, ha riscosso sempre e comunque una forte attenzione negli ambienti dell’arte internazionale.
Dal 27 giugno al 28 settembre 2003, sono state in mostra a Rieti le opere di Antonio Gherardi.
La mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rieti e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Rieti, organizzata dall’Ufficio Museo del palazzo comunale, ha trovato spazio nel Salone delle Udienze del Palazzo Papale.
Scrivi un commento